“…I cardini di questo lavoro, che ho impiegato quasi due anni per terminare (Novembre 2015 – Giugno 2017), sono i brani che portano i nomi dei quattro antichi venti greci: Borea (nord), Noto (sud), Euro (est), Zephiro (ovest).

Ovviamente questo immaginario non può trascurare la prospettiva del “vento migrante” come entità che si sposta, si mescola, si trasforma e rinnova identità, tradizioni e culture, oltrepassando muri e barriere di ogni genere…”