InSight - MUSICA JAZZ

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L'Isola che non c'era
Alberto Bazzurro

Sempre su Amirani, è uscito anche Syria del duo A-Septic, un altro pianista, Simone Quatrana, e il sax tenore di Stefano Ferrian. Nessun tributo, qui, ma sette improvvisazioni giocate sull’alternanza di umori, tra sequenze fluenti, dense macchie di note, energia e quasi veemenza da un lato, e momenti più scavati, evocativi, a volte persino aerei, dall’altro. Sempre nel segno di un’apprezzabile gusto per la ricerca, che forse fa un po’ difetto a un terzo pianista, il cinquantenne romano Francesco Venerucci, jazzista part-time (scrive parecchio, specie musiche di scena), che in Early Afternoon (Dodicilune, incisioni del 2011) ospita in quattro pezzi su dieci il grande Dave Liebman al sax soprano. Vi si coglie una certa maniera, e scolasticità, un approccio un po’ troppo incline al classico, benché gli episodi di pregio non manchino.

 


Rockerilla
Raffaello Russo

Sono l’urgenza e a complessità del tempo presente ad avere ispirato il duo A-Septic, formato da Simone Quatrana al piano forte e da Stefano Ferrian al sax tenore, nella ricerca di nuove consonanze fra strumenti e linguaggi nei brani di Syria. Non è affatto retorico, infatti, il drammatico richiamo all’attualità suggerito dal titolo del lavoro, al quale corrisponde nei suoi sette brani un incessante gioco di incastri, dalla compatibilità non sempre agevole. L’approccio a schema libero applicato dal duo spazia così tra segmentazioni jazzy r fluidi spunti armonici, trovando sintesi in un’articolata sequenza d dinamiche, che generano paesaggi sonori frastagliati.


Avant Music News
Daniel Barbiero

Syria is the second release by A-Septic, the tenor saxophone-piano duo of Piedmontese musicians Stefano Ferrian and Simone Quatrana. Ferrian, from Novara, is a multi-instrumentalist who in addition to tenor saxophone plays guitar and Chapman Stick; the Milanese Quatrana studied piano with Franco d’Andrea after an initial period of self-instruction. Together, they improvise a kind of music they describe as “instant composing”—which certainly isn’t a bad description of the music here, all of which exhibits a disciplined sense of structure and interplay.

Overall, the mood of the album is reflective—reflective but ultimately passionate. Ferrian and Quatrana play with rubato rhythms and rising and falling dynamics measured by the length of an emotional arc. Quatrana’s piano keeps the music harmonically centered with dark chords that often recall Mussorgsky—particularly on Neve Rossa, an engaging solo performance. Ferrian plays with a sense of melody that fits tightly over whatever harmonic framework he finds himself within. The album is dedicated to Syria, a country for whose sufferings the two tracks titled Sūriyā provide a heartfelt elegy.


Percorsi Musicali
Ettore Garzia

L'impulso della instant composition è determinante anche nello spettrale binomio tra il pianista Simone Quatrana e il sassofonista Stefano Ferrian, censito come A-Septic: è stato appena pubblicato per Amirani R. il secondo cd del duo dal titolo Syriache fin dalla cover, un dipinto di Elena Romenkova, non lascia spazio ad interpretazioni bigotte delle vicende mediorientali. E' un freddo, preoccupato impressionismo che viene fuori dalle evoluzioni improvvisative del duo, in linea con sonorità tutte impostate alla libertà dell'espressione, al sentimento e alla qualità delle note e dei suoni. A momenti romantico, altre volte aspro, Syria conferma quanto già fatto in A-Septic, primo cd nel 2014 del duo: c'è una base schumaniana che avvolge la patina musicale che si mischia con l'amara tranquillità da club del Other side of Round Midnight di Dexter Gordon (Storm è emblematica al riguardo), ci sono temporali in vista (il pianoforte di Quatrana in Unreachable consonance riesce a riprodurre l'effetto tuono in trama, mentre il sax di Ferrian lambisce gli spazi tormentosi del primo free jazz di Roscoe Mitchell) o navi in porto (gli armonici che danno inizio a Sounds). Tutto notevolissimo e perfettamente calibrato nell’improvvisazione.


Music Zoom
Vittorio

I due protagonisti di questa incisione sono da tempo attivi nei circuiti dell’avanguardia con una serie di progetti in varie formazioni. Stefano Ferrian al sax tenore e Simone Quatrana al pianoforte si sono dati il nome di A – Septic e sono andati in studio senza preconcetti, con l’idea di registrare quello che fosse passato loro per la mente attingendo alla sorgente della loro creatività e degli impulsi che giravano per l’aria in quel momento. È proprio per questo che lo hanno intitolato Syria, che in quel preciso periodo era in preda alla violenza della guerra. La copertina di Elena Romenkova con un’immagine di quelle che sembrano macchie di sangue dà un ulteriore contributo al progetto dei due. È una musica che si aggira dalle parti di un’avanguardia poetica, in cui i due, pur utilizzando soltanto un sax tenore ed un pianoforte, riescono a creare un suono proprio ed inconfondibile. Non ci sono urla incontrollate o l’uso smodato dei cluster del piano, si va con brani brevi ma intensi, emozionali, quasi a distillare l’essenza di ciò che i due avvertono davanti a fatti che si svolgono intorno. Sono trentotto minuti che si ascoltano di un fiato e che danno un’idea precisa delle potenzialità espressive del duo. La loro musica non È di quelle più comuni, eppure si ascolta facilmente una volta entrati in sintonia con il mondo interiore che sono riusciti a trasportare nei suoni.


Jazz Word

Ken Waxman,

http://www.jazzword.com/one-review/?id=130038

 

Using only tenor saxophone (Stefano Ferrian) and piano (Simone Quatrana), the Milan-based improvisers express their ideas and teamwork as A-Septic during the seven duos which make up Syria. The two, who have recorded with players such as Ken Vandermark and Mikolaj Trzaska, dedicated this CD to that war-torn Middle Eastern country. Yet its emphasis is on music not propaganda. Most of the time, perhaps in a suggestion of peace-keeping, it’s Quatrana’s near-recital-ready piano strategies that provide comforting counterpoint to Ferrian’s harsh and bellicose exposition and vice versa. This occurs on “Storm Wi (N) Dow Me” as the saxophonist’s wide vibrato and triple tonguing is moderated with sprawling glissandi so that the high-pitched puffs eventually meld alongside low-frequency keyboard variations. The converse is a track such as “Broken Watch” where circular moderato keyboard lines are challenged by the saxophonist’s irregular split tones which escalate to sheets of sound. Making a virtue of different conceptions, Syria is most profound when great swaths of pianism moderato jerky reed expression and irregular vibrations.